| Processo per 
	illecito sportivo
		Calciopoli. Juve e le  altre: cosa rischianodi  Matteo Durante 23/6/2006
		 La bufera dei deferimenti si è abbattuta  sul mondo del pallone proprio quando l'Italia festeggiava il passaggio agli  ottavi di finale dei mondiali di Germania: là il sogno continua, mentre a Roma,  il procuratore Stefano Palazzi ha fatto invece toccare con mano l'incubo per  club e tesserati finiti alla sbarra. La stangata per lo scandalo di Calciopoli è arrivata quando ancora i tifosi azzurri festeggiavano la qualificazione  della nazionale: Juventus, Milan, Fiorentina e Lazio sono state deferite davanti alla Caf (la commissione di appello della Federcalcio) per violazione  degli articoli 1 e/o 6 del codice di giustizia sportiva.
 E' questa la decisione presa dal procuratore federale Stefano Palazzi e  motivata in centocinque pagine, dopo aver valutato il lavoro istruttorio  dell'Ufficio Indagini di Francesco Saverio Borrelli. E sono ventisei le persone rimandate a giudizio, più  i quattro club.
 Dei 45 sfilati davanti all'ufficio indagini si salvano in 19, oltre a Sampdoria  e Udinese le cui posizioni, risultate marginali già nel corso dell'istruttoria,  sono state archiviate.
 Cos'è successo in questi ultimi anni nel calcio italiano, per chi condivide le  105 pagine confezionate dal procuratore Palazzi, che tra una settimana  indosserà i panni della pubblica accusa? Si è creata "una fitta rete di  rapporti per condizionare, tra l'altro, il settore arbitrale".
 Ora il club bianconero è quello che rischia più di tutti, anche se la  retrocessione per tutte e quattro le società adesso non è più solo uno spettro.
 Certo i distinguo non mancano.
 Intanto i quattro club sono stati rinviati a giudizio per violazione  dell'articolo 6 (illecito sportivo) e dell'articolo 1 (lealtà e probità): due  capisaldi del tanto temuto Codice di giustizia sportiva (le pagine rosa delle  Carte federali) che portano a differenti sanzioni nel caso fossero poi provati,  in modo disgiunto però, in sede processuale.
 È opportuno quindi analizzare le singole situazioni per capire meglio i  carichi di responsabilità delle società e, soprattutto, quello che  rischiano.
 
 JUVENTUS, ILLECITI REITERATI
 Quella dei bianconeri è la posizione più grave: alla scoietà di Torino,  deferita per violazione degli articoli 6 e 1, viene aggiunta la reiterazione  degli illeciti, ovvero: secondo l'accusa, non si tratta di un solo tentativo  riferentesi a una singola gara ma a una serie di partite che il club torinese  ha cercato di girare a suo favore.
 Rinvii a giudizio per Luciano Moggi, indicato dalla procura di Napoli  come il capo della cosiddetta cupola e per Antonio Giraudo, entrambi  colpevoli di essere venuti meno al principio di lealtà sportiva (articolo 1) e  di aver commesso l'illecito sportivo.
 Sono loro a far si che la Juventus possa subire una doppia penalizzazione di  campionato: retrocessione nell'attuale e, per la reiterazione, ulteriore passo  indietro in C1.
 Con ovvia revoca degli scudetti conquistati nel 2004/05 e 2005/06 che non  dovrebbero essere assegnati. Per quanto riguarda Giraudo, possibile la  squalifica di 5 anni con richiesta di radiazione
 
 SITUAZIONE ROSSONERA
 L'illecito strutturale riferito alla Juve non è applicato da Palazzi per il  Milan. Ma il club rossonero rischia di pagare le conseguenze del comportamento  di Leonardo Meani. L'addetto agli arbitri della società di via Turati  viene rinviato a giudizio oltre che per l'articolo 1, anche per illecito  sportivo: responsabilità diretta e oggettiva per la società per la  violazione dell'articolo 2 ("le società rispondono direttamente  dell'operato di chi le rappresenti ai sensi delle norme federali e sono  oggettivamente responsabili agli effetti disciplinari dell'operato dei propri  dirigenti, soci di associazione e tesserati") e solo oggettiva per  l'illecito sportivo.
 Decisamente più sfumata la posizione di Adriano Galliani, per il quale scatta  solo l'articolo 1 sulla partita Milan-Chievo del 20 aprile 2005.
 Quindi, dalla responsabilità diretta esclusa (Galliani non c'entra) si passa  a quella oggettiva del Meani. Il Milan si difenderà affermando, come ha  fatto anche in sede istruttoria, che il Meani non è un tesserato della società
 Ma, come ritiene Borrelli, il fatto di accompagnare gli arbitri nelle partite  casalinghe e, per questo motivo, di apparire sulla lista ufficiale  consegnata ai direttori di gara (che non possono ammettere in campo persone non  tesserate per la Figc) è un'aggravante e elemento di responsabilità da  parte dei rossoneri.
 Palazzi ha però negato credibilità alla cosiddetta controcupola che sarebbe  stata creata creata per contrastare quella juventina di Moggi, ipotizzata  da Borrelli, e per questo illecito derubricato, il Milan non rischia la  retrocessione in B ma solo una penalizzazione nel prossimo campionato.
 Sanzione lieve anche per Galliani che, «pur ribadendo la totale estraneità da  ogni addebito», ha deciso di dimettersi da presidente della Lega.
 
 LAZIO E FIORENTINA
 Rischiano di precipitare in B anche Lazio e Fiorentina: verrà chiesta  anche per loro la retrocessione. Per il club bianconceleste più seria la  posizione del presidente Claudio Lotito (illecito sportivo aggravato  l'ipotesi di reato) e quella di Cosimo Ferri, amico di Lotito e deferito in  quanto componente della commissione vertenze economiche della Figc.
 La Lazio deve rispondere per responsabilità diretta e presunta per la  violazione dell'articolo 6, 2 e 9: Lotito avrebbe fatto pressioni per avere  favori dagli arbitri.
 Tremano anche i viola di Firenze, sotto accusa per gli articoli 1 e 6, con il  coinvolgimento dei maggiori dirigenti: il presidente Andrea della Valle,  quello onorario, il fratello Diego, e l'ad Sandro Mencucci. In questo caso,  l'atteggiamento difensivo dei viola che volevano cautelarsi dalla  retrocessione, li ha portati a chiedere aiuto, e quindi a commettere illecito,  per potersi salvare. Trovando ora una possibile retrocessione a tavolino.
 
 GLI ALTRI NOMI
 Non solo società nel mirino di Palazzi, ma anche i singoli tesserati, a  cominciare dall'ex presidente federale Franco Carraro, accusato di illecito  sportivo, perché avrebbe fatto pressioni su Bergamo in favore della Lazio.  Per lui in previsione la radiazione: stessa punizione che toccherà anche all'ex  vicepresidente Innocenzo Mazzini, ai designatori Paolo Bergamo e  Pierluigi Pairetto, all'arbitro Massimo De Santis, secondo le indagini di  Borrelli, a capo della ompagnia che ha orchestrato gli illeciti e condizionato  il corso delle partite.
 Deferimento anche per Cosimo Maria Ferri, giudice del Tribunale di Massa  Carrara, operante nell'Ufficio Vertenze Figc e per ben 7 arbitri, oltre  all'ex presidente AIA (Ass. Italiana Arbitri) Tullio Lanese: Bertini,  Dondarini, Messina, Paparesta, Rocchi, Rodomonti, Tagliavento. A questi  vanno aggiunti anche gli allora assistenti Mazzei e Puglisi e il commissario  Ingargiola, quello che andò a chiudersi in bagno quando il duo  Moggi-Giraudo chiuse a chiave Paparesta nello spogliatoio di Reggio Calabria.
 E Paparesta? C'è anche lui, anche se non è stato indagato a Napoli, ma è  consideato responsabile di aver omesso di denunciare l'episodio dopo  Reggina-Juventus.
 Restano fuori Racalbuto e Gabriele, entrambi nel libro nero dei pm partenopei.
 Fuori anche Francesco Ghirelli: ma l'ex segretario della Figc viene considerato  come un impiegato e la sua posizione non rilevante ai fini dell'inchiesta  sportiva.
 Una bufera che mette in ginocchio il calcio italiano: l'anno zero  comincia il 29 giugno, quando Palazzi svolgerà il ruolo di pubblico  ministero nel processo di primo grado della Caf, nella sala stampa  dell'Olimpico di Roma. E dovrebbe finire a luglio (appello il 7, sentenze  definitive il 20).
 Solo allora si potrà voltare pagina e ricominciare: ma da quale campionato?
 
	 LE SANZIONI 
 JUVE
 Deferita per illecito sportivo, per responsabilità diretta e oggettiva.
 Cosa rischia? Revoca degli scudetti 2005 e 2006; retrocessione in serie  B, con penalizzazione (per la reiterazione).
 Coinvolti: Antonio Giraudo, per violazione art.1 e art. 6 e Luciano  Moggi per violazione art.1 e art. 6.
 MILANDeferito per illecito sportivo, per responsabilità diretta e oggettiva di  violazione dell'art.2 ("le società rispondono direttamente dell'operato di  chi le rappresenti ai sensi delle norme federali e sono oggettivamente  responsabili agli effetti disciplinari dell'operato dei propri dirigenti, soci  di associazione e tesserati).
 Cosa rischia? Punti di penalizzazione sul prossimo campionato di serie A  e perdita del diritto di partecipare alla Champion's League.
 Coinvolti: Leandro Meani, (per violazione art.1 e art. 6) e Adriano  Galliani (art.1).
 LAZIODeferita per illecito sportivo, per responsabilità diretta e oggettiva.
 Cosa rischia? retrocessione in serie B.
 Coinvolti: Claudio Lotito (per violazione art.1 e art. 6)
 
 FIORENTINA
 Deferita per illecito sportivo, per responsabilità diretta e oggettiva.
 Cosa rischia? retrocessione in serie B.
 Coinvolti: Andrea della Valle (per violazione art.1 e art. 6), il  fratello Diego (per violazione art.1), e Sandro Mencucci (per violazione art.1  e art. 6)
 
 Tutti gli altri tesserati riconosciuti responsabili di illecito sportivo saranno puniti con una sanzione non inferiore alla squalifica di almeno tre  anni
 Fonte 
	www.panorama.it 
      
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